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domenica 11 novembre 2012

VIAGGI REALI! LUCCA COMICS & GAMES!



Approfittando di un fine settimana libero sono finalmente riuscita a fare un viaggetto che progettavo da qualche tempo…destinazione? Lucca Comics & Games!
Dopo ricerche disperate per trovare un hotel (tutti al completo da mesi  O_O) e risolti vari altri problemi logistici, sono partita senza avere dei piani o un idea sui posti da vedere, gli stand da visitare….nulla di nulla, un po’ alla ventura….


Fortuna  (se così si può dire) ha voluto che capitassi nel giorno di maggiore affluenza  e quindi dopo più di quaranta minuti a girare come gli squali intorno ad una tavola da surf per trovare parcheggio , e stato possibile immergersi nell’atmosfera del Lucca comics.
La manifestazione  si svolge all’interno delle mura della città (meravigliosa, da vedere!),  ma non è raro imbattersi  anche fuori da queste in  Darth Vader o Naruto  che vi parcheggiano vicino, Super Mario che vi sorpassa al semaforo o, come è capitato a me, un teletubbies attempato che vi  cammina davanti.  Sono infatti i cosplayer  a dare colore all’evento  rendendo l’atmosfera veramente surreale,  quasi un carnevale fuori stagione, che però regala momenti di fanciullesco stupore e divertimento (vi assicuro che a volte si ha veramente la sensazione di tornare bambini ^_^). 




Dopo aver fatto il biglietto, da buona amante dei videogiochi non potevo non fare tappa allo stand di Assassin’s creed III, dove all’interno c’erano diversi  disegni a tema, postazioni con console che permettevano di  provare il gioco (uscito  qualche giorno prima se non sbaglio) e una piccola zona di vendita del videogioco e dei vari gadget ad esso correlati.


Seconda tappa:  Japan Palace. Purtroppo non ho visto molto, c’era veramente tantissima gente e per fare due passi erano minimo otto gomitate da chi come te voleva farsi spazio tra la folla, quindi oltre ai banchetti di magliette e gadget vari non sono riuscita a vedere nulla altro purtroppo.
Il numero spropositato di persone si poteva bene intuire dall’enorme, chilometrica (non scherzo ) fila per prendersi una ciotolina di ramen… praticamente un impresa suicida, alla quale ho preferito rinunciare visto la feroce fame maturata in un intera mattinata.

Il resto del pomeriggio è trascorso girovagando per i vari stand dislocati in tutta la città, tra fumetti, gadget  e curiosità varie, incrociando ogni tanto qualche sfilata/corteo di cosplayer a tema: i più belli che ho visto quelli di Star Wars e Resident evil....
Purtroppo non sono riuscita a vedere nemmeno la metà di ciò che un evento del genere ha potuto offrire,la mia è stata solo una breve incursione, ma non per questo non mi sono divertita, anzi è stata una giornata estremamente piacevole e divertente  in un luogo dove per alcuni giorni il mondo reale e quello fantastico si sono fusi, un luogo dove la creatività in molte delle due forme è stata elemento onnipresente.
Insomma un evento consigliato non solo agli amanti del fumetto ma anche a chi vuole trascorrere del tempo  fuori da tutto ciò che è ordinario.







martedì 18 settembre 2012

Cinque (più o meno) libri da portare su un isola deserta....


Oggi parlando del più e del meno con un amica mi è stato chiesto  quali siano le 5 cose che porterei su un isola deserta....beh da lì si accesa la lampadina….riadattando la domanda per questo blog: “quali sono i 5 libri che porterei su un isola deserta?”
Domanda non semplice, se consideriamo il fatto che io faccio veramente tanta fatica a viaggiare leggero……
Allora proviamo a mettere un po’ di ordine:

1)Sicuramente porterei con me il volume “Tutto Sherlock Holmes” della collana I Mammut della Newton Compton (lo so che è un po’ barare, ma è a tutti gli effetti un volume unico….e poi non riuscirei a rinunciare a nessuno dei libri di Doyle su Sherlock Holmes…)

2) "Cronache Marziane” di Ray Bradbury, sicuramente uno dei libri di fantascienza più “attuali” che esistano.

3) "After dark” di Murakami Haruki, letto di recente (poi magari scriverò un post a riguardo),  una storia intensa e scritta in modo particolare, dove il tema principale risulta essere sicuramente quello dell’alienazione.

4) "Io sono leggenda” di Richard Matheson , libro a metà tra la fantascienza e l’horror.

5) E per finire………"Haiku. Il fiore della poesia giapponese da Basho all’ottocento”, non so, penso che sia un libro perfetto da leggere su un isola deserta, magari immersi nella natura….

Questi sono, quindi, i cinque libri che ho scelto, è stato proprio difficile, potendo ne avrei scelti almeno una ventina….
Ehm ehm….visto che forse  c’è ancora un po’ di spazio magari nel doppio fondo della valigia, mi porterei anche “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni, così magari rido anche un po’ ^_^
Giro ora a voi, che state leggendo questo post, la domanda: quali sono i cinque libri che portereste su un isola deserta?
Un saluto a tutti e…Buon viaggio!

mercoledì 15 agosto 2012

"Moshi moshi" Banana Yoshimoto


Durante l’estate non ho mai voglia di leggere libri troppo impegnativi,  sento sempre il bisogno di immergermi in storie, si, intense e interessanti, ma soprattutto scorrevoli e non troppo complesse.
E’ stata quindi una gioia l’aver scoperto l’uscita del nuovo libro di Banana Yoshimoto ,“moshi moshi”,  ben in evidenza sul banco delle novità.


 
Come nelle migliori tradizioni della Yoshimoto il libro tratta i temi  della morte, dell’abbandono e del peso non solo delle nostre azioni, ma anche di quelle delle persone che ci sono intorno , che pur commettendo errori dolorosi e  lasciandoci pieni di rimorsi, mantengono con noi un filo di amore e di affetto che nemmeno la morte compromette.
Viene narrata la storia di Yoshie, una ragazza con la passione per la cucina (passione che diventa un vero e proprio lavoro) e sua madre, che dopo la tragica morte del padre, a causa di un suicidio/omicidio in cui è coinvolta un'altra donna, si ritrovano a vivere insieme riscoprendosi un po’ alla volta nella quotidianità  attraversando un lungo percorso  di accettazione e di cerscita.
La storia e le tematiche trattate sono, insomma, tutt’altro che allegre ma il libro non ne risulta appesantito e la lettura scorre veloce grazie a uno stile narrativo che ricorda molto quello del genere manga ,un vero e proprio mix sentimenti e introspezione come solo Banana Yoshimoto sa fare ^_^
Il libro mi è piaciuto e anche se continuo a preferire la Yoshimoto degli esordi o di “Ricordi di un vicolo cieco”  la lettura è stata piacevole e mi ha preso; una pagina tirava l’altra e alla fine mi sono ritrovata a fare le due di notte perché volevo assolutamente sapere come finiva ^_^
Lo consiglio a chiunque piacciano le storie di crescita, di introspezione ma soprattutto agli amanti delle letture semplici e scorrevoli.

Buon viaggio a tutti!  

“Moshi moshi” , Banana Yoshimoto.  Ed. Feltrinelli. Prezzo:  euro 13,00

venerdì 8 giugno 2012

"Roma fuori pista"

Ciò di cui parlo oggi non è un romanzo, ma comunque racconta una storia, anzi, tante storie passate e presenti; sto parlando di "Roma fuori pista", una guida "poco convenzionale" scritta da Andrea Barbati (autore anche del blog "Dice che a Roma...") con le fotografie di Bruno Lomasto.





Ho scoperto questo libro durante la manifestazione "Libri da scoprire" avvenuta nella mia città che tra presentazioni di libri di autori noti quali Cucuzza e la Saluzzi ( che dire....) ha dato spazio anche ad autori emergenti o meno conosciuti (e meno male direi....).... 
Poco convenzionale perché? Beh, la prima cosa che si può notare già leggendo le prime righe è il tono estremamente poco formale e spesso scherzoso con cui l'autore presenta i luoghi di cui parla dandoci indicazioni, notizie e curiosità storiche, esprimendo però anche sensazioni e atmosfere.
A supporto di questo ci sono le tantissime e bellissime foto di Bruno Lomasto che mostrano scorci e particolari di una Roma talvolta misteriosa talvolta monumentale,  ricca di arte ma brulicante di vita e di culture.
Il volume, di 156 pagine, è diviso in otto itinerari (Rom'Antica, Roma popolare, Macabro e mistero, Curiosità, Roma multietnica, Effetto Barocco; Roma Vintage, Architettura Romana) mostrando la città eterna sotto vari aspetti e proponendo luoghi da visitare a seconda delle curiosità e le preferenze del viaggiatore; insomma ce n'è per tutti i gusti, turisti in cerca di luoghi ricchi di storia, amanti del mistero, amanti del cibo etnico e della cucina romana e turisti della domenica in cerca di passeggiate e luoghi di relax.
Sono rimasta veramente colpita, raramente ho sfogliato libri di viaggio cosi interessanti e ricchi di aneddoti ma anche di notizie storiche, una pagina tira l'altra , fino a soffermarmi anche dieci minuti sui colori la composizione, i soggetti e i luoghi immortalati nelle foto; devo dire di essere estremamente soddisfatta del mio acquisto.
Un consiglio: leggete, osservate attentamente le immagini e a fine capitolo chiudete gli occhi, pensate di essere lì, immaginate nella vostra mente gli odori e i rumori...anche se sarete a chilometri di distanza avrete fatto un viaggio unico e speciale... 

"Roma fuori pista", Andrea Barbati. Fotografie: Bruno Lomasto. Ed. Cartman. Prezzo: Euro 20,00 

mercoledì 18 aprile 2012

"High & Dry" Banana Yoshimoto


Il libro di cui parlo è stato scritto da un autrice giapponese che è riuscita ad affermarsi e ad avere molti lettori anche qui in Italia; sto parlando di Banana Yoshimoto e del suo ultimo libro “High & Dry. Primo amore”.
La storia ha come protagonisti: Yūko una ragazza di quattordici anni e Kyū, artista e insegnante di disegno di Yūko; due persone particolari che si incontrano e condividono una visione del mondo che a pochi è dato percepire.
Come ci si può aspettare dal titolo, la ragazza assaporerà le sensazioni che si provano quando si incontra il primo amore condividendo pensieri e sensazioni con Kyū; infatti il romanzo non è una semplice narrazione di eventi, ma un viaggio attraverso i traumi, le esperienze e i sentimenti dei protagonisti.
La narrazione è semplice e scorrevole, cosa che caratterizza tutte le storie della Yoshimoto, ciò che mi ha fatto rimanere perplessa è la caratterizzazione del personaggio di Yūko: fa riflessioni forse un po' troppo elaborate per la sua età e questo, unito al grande divario di età con il suo insegnante di disegno, rende spesso le loro conversazioni poco verosimili; insomma, forse questa volta l'autrice ha calcato un po' troppo la mano nel cercare una situazione atipica.
Molto belle sono le riflessioni di entrambi i personaggi sul rapporto con i genitori e come l'assenza di uno di questi abbia lasciato ripercussioni e cicatrici, reputo sia questo il punto di forza della narrazione.
Leggo sempre volentieri i libri di Banana Yoshimoto, mi piace perché ha un modo di esprimersi semplice ma incisivo e perché i suoi libri sono ottimi per le sere in cui ci si può rilassare un po' evadendo dal caos della TV.
High & Dry non è certo uno dei suoi libri migliori, anzi forse è uno di quelli che mi è piaciuto meno (niente a che vedere ad esempio con “Kitchen” o “Ricordi di un vicolo cieco”) ma resta comunque una lettura piacevole e non troppo impegnativa.



martedì 27 marzo 2012

Viaggi reali!!! Roma: Mostre, auto d'epoca e.....arancini!


Qualche giorno fa sono andata a Roma per fare un giro e vedere due mostre fotografiche: la mostra di Cartier Bresson a Palazzo Incontro e quella a cura del National Geographic a palazzo delle esposizioni.
Appena arrivata, dopo un tortuoso percorso in metro e qualche fermata di autobus sono finalmente giunta a Palazzo Incontro ( del quale, ahimè, prima di allora ignoravo l'esistenza), dove attraversando la zona libreria e la caffetteria si sale al piano di sopra dove è situata la mostra.
Il costo del biglietto è di 6 euro ma è possibile, in alcuni casi, avvalersi della riduzione (ad esempio io ho pagato 4 euro perché avevo con me la tessera della Feltrinelli); il tema della mostra è “Henri Cartier Bresson pensieri e parole” poiché ad ogni foto è abbinato un commento di autori e scrittori noti che accompagnano il visitatore lungo il percorso della mostra quasi come guide invisibili ( per citarne qualcuno:Aulenti, Baricco, Cioran, Gombrich, Jarmusch, Kundera, Miller, Scianna, Sciascia, Steinberg....)
Man mano che si attraversano le diverse stanze si passa attraverso attimi di vita rubati e paesaggi di luoghi lontani e vicini.
Finito di girare per la mostra e dopo aver indugiato nella libreria ( ^_^ ) non poteva mancare una passeggiatina fino a Piazza di Spagna fermandomi di tanto in tanto davanti qualche negozietto e scattando foto ai monumenti.

 
Poco dopo, proprio all'uscita della metro cosa trovo? Un raduno di auto d'epoca....bellissime!!!
 
Fattasi ormai ora di pranzo e avendo accumulato una certa fame era il momento di cercare qualcosa da mangiare velocemente e allora....arancini! In una piccola rosticceria su Viale Regina Margherita (buonissimi!anche se magari la foto non rende ^_^)

Dopo pranzo, mostra del National Geographic a Palazzo delle Esposizioni (entrata gratuita) con tema “Il senso della vita”.
La mostra non è molto vasta e si snoda lungo un corridoio circolare che delimita una stanza centrale; un vero viaggio intorno al mondo attraverso le tematiche di lavoro, amore, salute e pace.
Un percorso attraverso i colori e le realtà più varie.
E' stata una giornata veramente intensa e ricca;un grazie particolare agli amici, anche loro anime curiose e viaggiatrici, che mi hanno accompagnato!